nostri corsi online gennaio-giugno 2021

Emozioni in musica. Metodologia e tecniche di strutturazione di spazi e laboratori musicali al nido e alla materna

L’impiego della musica nella strutturazione di spazi, attività e proposte laboratoriali consente di avvalersi di uno strumento dotato per sua natura di potenzialità enormi, che partendo dalla proposta di un canale comunicativo non verbale va poi gradualmente a stimolare l’espressione vocale e verbale dei più piccoli, amplificando al contempo i mezzi per comprendere i sentimenti e le sensazioni proprie e altrui. La musica infatti ha la capacità di toccare tutto il nostro essere, influendo positivamente sulle emozioni, sui pensieri, sui sentimenti e sulla percezione stessa di coloro che la stanno fruendo. 

Obiettivi del corso

Lo scopo del corso è quello di fornire ad educatori e insegnanti le nozioni di base e degli strumenti ludico-musicali per progettare spazi sonori e attività con la musica al nido e alla scuola materna. La musica e alcuni semplici principi di musicoterapia preventiva possono essere implicati nei programmi scolastici e applicati anche da insegnanti ed educatori privi di specifiche competenze musicali e possono essere utilizzati anche dai genitori nei momenti di gioco con il proprio figlio.

Contenuti del corso

  • Perché la musica?
  • Quali sono i vantaggi dell’utilizzo della musica in ambito educativo?
  • Musicoterapia e psicopedagogia
  • La musicoterapia preventiva
  • Obiettivi della progettazione educativa con la musica
  • Metodologia della progettazione educativa con la musica
  • Percorsi musicali al nido e alla materna
  • Percorsi esplorativi con i suoni e con la musica
  • Attività espressive con la musica
  • Strutturazione dello spazio sonoro al nido
  • I paesaggi sonori

Destinatari del corso

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti scolastici, genitori, animatori.

Sempre disponibile la video lezione.

E’ inoltre possibile richiedere il corso all’interno del percorso formativo dei singoli Servizi, in presenza o online

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Lo sviluppo comunicativo e linguistico. Stimolare l’intenzionalità e i pre requisitivi della comunicazione in un’ottica di prevenzione. 

Lo sviluppo della comunicazione e l’apprendimento del linguaggio verbale costituiscono una tappa fondamentale nello sviluppo psicologico e relazionale di un bambino e la presenza di eventuali ritardi o problematiche specifiche è uno dei principali motivi, che induce i genitori o gli insegnanti a richiedere un approfondimento specialistico. La comunicazione tuttavia costituisce un ambito evolutivo e di intervento più ampio del linguaggio verbale in senso stretto, che nei primi anni di vita può essere opportunamente stimolato al fine di incentivare e consolidare l’intenzionalità comunicativa e i prerequisiti del parlato.

Obiettivi del corso

Lo scopo del corso è quello di proporre le nozioni base relativamente alle tappe dello sviluppo comunicativo e linguistico, fornendo una panoramica dei cosiddetti “campanelli d’allarme”, che possono orientare educatori e genitori rispetto alle eventuali insorgenze di difficoltà specifiche o ritardi. Verranno inoltre illustrati esempi pratici di attività e setting educativi idonei alla stimolazione comunicativa e linguistica nella fascia d’età 0-3 anni, che potranno essere implementati nella quotidianità della vita domestica o della routine del nido. 

Contenuti del corso

  • Le principali tappe dello sviluppo comunicativo e linguistico
  • Il ruolo dei genitori e degli educatori
  • I bambini parlatori tardivi
  • Gli stili comunicativi
  • Strategie e attività pratiche per stimolare la comunicazione

Destinatari

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti, genitori. 

Sempre disponibile la video lezione.

E’ inoltre possibile richiedere il corso all’interno del percorso formativo dei singoli Servizi, in presenza o online

 

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BES e inclusione: metodologia e indicazioni operative

Con il termine di Bisogni Educativi Speciali, normati dalla legge del Ministero dell’Istruzione del dicembre 2012, ci si riferisce a quegli alunni che si trovano ad affrontare una situazione particolare, tale da costituire un ostacolo per il loro apprendimento e sviluppo, come conseguenza di una difficoltà organica, biologica, famigliare, sociale, ambientale o contestuale. Le criticità in questione possono avere una connotazione pervasiva e globale oppure essere più specifiche e settoriali e sono caratterizzate da livelli variabili di gravità. Una didattica inclusiva presuppone la creazione di un contesto educativo che dia a ogni alunno la possibilità di partecipare alla vita scolastica nell’ottica della valorizzazione delle differenze e delle specificità individuali, senza tuttavia esimersi dalla valutazione e considerazione delle potenzialità e dei limiti di ciascuno.

Obiettivi del corso

Lo scopo principale del corso è quello di fornire degli strumenti di lavoro che l’educatore e l’insegnante possano applicare non tanto sul singolo quanto sull’intero gruppo classe. Le pratiche proposte per quanto riguarda l’intervento individuale avranno come focus principale il sostegno del successo formativo attraverso l’applicazione di misure dispensative, compensative e valutative, quali per esempio la dispensa dallo studio mnemonico, la possibilità di utilizzare il vocabolario multimediale in alternativa a quello cartaceo, l’utilizzo di mappe con parole-chiave e disegni durante le verifiche.

Contenuti del corso

  • La disabilità (legge 104) e il PEI
  • I disturbi evolutivi specifici e il PDP
  • Lo svantaggio socio economico, culturale e linguistico e il PDP facoltativo
  • Quali sono gli elementi principali di una didattica inclusiva?
  • La didattica cooperativa
  • La didattica laboratoriale
  • La didattica esperienziale
  • La didattica per progetti

Destinatari

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti

Sempre disponibile la video lezione.

E’ inoltre possibile richiedere il corso all’interno del percorso formativo dei singoli Servizi, in presenza o online

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Le origini dell’intersoggettività e lo sviluppo relazionale del bambino

L’esperienza dell’intersoggettività, che si trova alla base dello sviluppo relazionale del bambino, consente al piccolo, già nelle primissime fasi dello sviluppo di regolare e negoziare la sua soggettività, tenendo conto dell’altro, delle sue emozioni, delle sue motivazioni e intenti. La predisposizione del neonato ad entrare in interazione con l’altro ha portato alcuni ricercatori a formulare l’ipotesi che la mente del bambino sia fin dalla nascita strutturata in forma dialogica e la scoperta dei neuroni specchio ha costituito un elemento empirico di conferma rispetto a questa teoria. Entro questo quadro teorico, i vissuti emotivi e la loro espressione da parte dell’adulto e del bambino assumono un’importanza centrale nella regolazione interattiva e nell’orientare i percorsi evolutivi e di crescita dei più piccoli. 

Obiettivi del corso

L’intento principale del corso, dopo aver fornito una panoramica rispetto alle teorie relative all’origine e alla strutturazione dell’esperienza intersoggettiva e allo sviluppo interattivo e relazionale nei primi anni di vita, è quello di illustrare il ruolo e il contributo del bambino e dell’adulto in questo processo e le implicazioni psicologiche e pedagogiche, che possono essere derivate dall’impianto teorico proposto. In particolare, verrà posta particolare attenzione alla creatività, che connota il processo di co-regolazione e crea pattern emotivi e comportamentali condivisi all’interno della diade genitore-bambino.

Contenuti del corso

  • Le fasi di sviluppo dell’intersoggettività
  • I pre-requisiti dell’intersoggettività e la comunicazione madre-neonato
  • L’imitazione neonatale
  • Qualità dell’esperienza intersoggettiva e sviluppo della relazione genitore-bambino
  • Intersoggettività e sviluppo del senso di sé
  • L’attenzione e le emozioni condivise nel gioco

Destinatari

Operatori e professionisti che si occupano della prima infanzia (ostetrica, doula, educatrice), psicologi, pedagogisti, genitori. 

Sempre disponibile la video lezione.

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Il gioco con la sabbia: potenzialità educative e terapeutiche nella comunicazione con i bambini

Il gioco con la sabbia è stato utilizzato in ambito psicoanalitico per la prima volta da Jung, che rinveniva una valenza terapeutica nell’uso della sabbia come materiale per la produzione di immagini, sia nel trattamento dei bambini che nella terapia con gli adulti. Montecchi osserva a tal proposito come “nella sabbiera è resa visibile una scena costruita grazie al lavoro di mani capaci di svelare segreti spesso intraducibili attraverso le parole”. Il bambino, trasformando il bastone in cavallo, attraverso il gioco dà senso e racconta una storia mediante gesti, sguardi e suoni, per cui la macchia si trasforma in immagine, lo scarabocchio in un castello e un oggetto inanimato in animato. Nel gioco di fantasia per esempio il bambino può trasformare la realtà quando per lui è sgradevole e sovente, quando questa possibilità viene a mancare, la fantasia viene sostituita con l’azione impulsiva ed espulsiva. Il gioco con la sabbia è molto stimolante non solo per il potere attrattivo di questo materiale, ma anche per la sua valenza simbolica, è facilmente plasmabile e trasformabile, rappresenta un atto creativo e restituisce un senso di responsabilità all’individuo nella sua azione sulla realtà che lo circonda. Giocando con la sabbia, disposta opportunamente in una sabbiera, il bambino con la sua fantasia può creare quello che desidera, al di là dei limiti insiti per loro natura nell’utilizzo della parola, all’interno di uno spazio protetto, con dei confini definiti: la sabbiera viene dunque a configurarsi come un luogo libero ma protetto al tempo stesso.

Obiettivi del corso

Lo scopo principale del corso è quello di fornire una modalità di interazione con il bambino, in grado di potenziare la valenza comunicativa dello strumento del gioco con la sabbia, partendo da un presupposto imprescindibile per chi lavora con i bambini, che è il paradosso stesso insito nel gioco e che vede nella dimensione del gioco la “cosa più seria del mondo”. Il gioco è quel luogo dove tutto è possibile, è uno spazio transazionale, per usare le parole di Winnicott, in cui il bambino può ri-creare il mondo, può giocare per imparare, per scaricare le tensioni, per creare e per comunicare e in questo senso il valore terapeutico e pedagogico del gioco è grandissimo. 

Contenuti del corso

  • Gioco della sabbia e creatività
  • L’uso della sabbia per stimolare la motricità fine
  • Giochi sensoriali con la sabbia
  • Uso della sabbia e abilità grafiche
  • Il gioco della sabbia nella terapia con i bambini

Destinatari

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti, genitori. 

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Educazione e terapie assistite con gli animali: progettazione educativa e modalità operative.

Con il termine di AAE (attività educative assistite con gli animali) ci si riferisce ad un insieme di interventi di tipo educativo, ludico e ricreativo, effettuati con l’ausilio di un animale. Nell’ambito di tali programmi di intervento, l’animale assolve una molteplicità di funzioni, in primis funge da mediatore tra l’educatore e l’utente, catalizzando l’attenzione dei partecipanti, fornendo un modello comportamentale e integrando in tal modo la dimensione più prettamente didattica dell’apprendimento con la sfera emotivo-relazionale. La dimensione interattiva con l’animale, costituisce un ambito di lavoro privilegiato per chi lavora con la prima infanzia e infatti bambini anche molto piccoli (11-12 mesi) entrano facilmente in interazione con l’animale, per esempio nel caso degli interventi assistiti con dei cani. Ciò che più di frequente accade è che, dopo una fase di osservazione a distanza dei comportamenti degli altri bambini, anche i piccoli più timorosi, si avvicinano all’animale, partecipando con il gruppo al momento della passeggiata o anche soltanto per elargire una timida carezza. 

Obiettivi del corso

Lo scopo del corso è quella di illustrare quali valenze educative e motivazionali può assumere un intervento pedagogico o terapeutico con l’ausilio di un animale, con particolare attenzione allo sviluppo delle abilità cognitive, all’acquisizione di conoscenze, al miglioramento dell’orientamento spazio-temporale  e al potenziamento delle funzionalità attentive. Inoltre gli interventi di pet grooming in particolare hanno una potenzialità inclusiva molto preziosa, poiché le attività proposte (dare da mangiare, spazzolare, portare a passeggio, pulire l’animale) sono alla portata di tutti i bambini, indipendentemente dall’età, dalle capacità manuali, dalle risorse emotive e dalle abilità linguistiche più o meno presenti e il buon esito delle stesse fornisce ai piccoli un rimando positivo circa le loro capacità, rafforzandone il senso di autoefficacia personale.

Contenuti del corso

  • Le attività assistite con gli animali: cosa sono e come proporle
  • Il rispetto delle regole nell’interazione con l’animale e la fruizione di nuovi modelli comportamentali
  • L’interazione con i pari e la socializzazione
  • Le capacità di ascolto e osservazione
  • Le competenze linguistiche e comunicative
  • Emozioni e autostima nella pet grooming

Destinatari

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti, genitori. 

Sempre disponibile la video lezione.

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Lettura e narrazione al nido: fiabe e racconti come strumenti di stimolazione dello sviluppo nella prima infanzia.

Sin dai primi anni di vita la lettura e la narrazione costituiscono uno strumento educativo e pedagogico fondamentale ed estremamente duttile e versatile, in grado di stimolare a più livelli lo sviluppo affettivo, cognitivo, comunicativo e relazionale dei più piccoli, supportandone la strutturazione identitaria sia da un punto di vista individuale che sociale e culturale. L’approccio al materiale narrativo (favole, racconti, albi illustrati, cartoni animati, fumetti) inoltre assume la forma di un primo incontro con quelle che poi andranno a configurarsi negli anni successivi come le competenze nella lettura e nella scrittura e data l’importanza di queste aree di apprendimento è responsabilità di chi lavora con i bambini agevolare e strutturare in maniera adeguata all’età e accessibile le esperienze narrative della prima infanzia. 

Obiettivi del corso

L’obiettivo del corso è quello di illustrare la centralità del ruolo della narrazione e della lettura nel contesto del nido e fornire degli strumenti pratici, che possano essere impiegati per trasmettere ai bimbi conoscenze di base relative a sé stessi e al mondo che li circonda, stimolandone la curiosità verso nuovi apprendimenti e il funzionamento mnestico. Verranno inoltre fornite delle nozioni di base per impiegare la narrazione quale strumento di elaborazione dei vissuti emotivi dei più piccoli, sia individualmente che nelle interazioni con i pari. 

Contenuti del corso

  • Cos’è la narrazione?
  • Narrazione e sviluppo comunicativo nella fascia d’età 0-3 anni.
  • Raccontare le emozioni
  • I libri per la prima infanzia: quali scegliere e come proporli ai più piccoli
  • Il ruolo dell’adulto e quello del bambino nella narrazione come proposta interattiva
  • Proposte pratiche di giochi e spazi di stimolazione del pensiero narrativo

Destinatari del corso

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti scolastici, genitori.

Sempre disponibile la video lezione.

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Dall’evoluzione del gesto grafico alla scrittura: lo sviluppo della manualità fine e la prevenzione della disgrafia

Secondo studi recenti già nella fase prenatale, il feto, succhiandosi il pollice, muovendo le braccia o le gambe, compie una serie di attività, che affinerà meglio nel corso dello sviluppo, ma costituiscono la base per l’acquisizione delle abilità di motricità fine e quindi per l’apprendimento della scrittura. A partire dal secondo semestre di vita, le stimolazioni che il bambino riceve dal suo ambiente, possono sollecitare in lui il desiderio di tenere in mano oggetti, quali una penna, un pennarello, una matita, strumenti utili per scrivere e di solito disponibili nell’ambiente di vita. Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento del numero di alunni con difficoltà di scrittura, alcuni dei quali presentano una diagnosi di disgrafia. In generale, gli studi hanno mostrato un indebolimento di questa abilità sia dal punto di vista tecnico-strumentale che negli aspetti legati all’elaborazione del pensiero scritto in una forma sintatticamente e linguisticamente adeguata.  Gli insegnanti dal loro canto ravvisano non solo un incremento degli errori (ortografici, grammaticale), ma anche un concomitante impoverimento del linguaggio e del ragionamento concettuale, una difficoltà nell’esposizione orale e nell’argomentazione. I professionisti del settore rinvengono come elemento all’origine di tali criticità lo scarso esercizio nella costruzione di discorsi scritti e orali.

Obiettivi del corso

Nello svolgimento del corso verrà mostrata l’utilità della scrittura manuale in quanto strumento in grado di sviluppare le capacità produttive e ideative del linguaggio. Verranno percorse le tappe di sviluppo dal gesto grafico (dallo scarabocchio al disegno) sino alla scrittura e verranno proposti ad educatori e genitori attività di stimolazione delle competenze alla base dell’apprendimento di questa abilità (per esempio, esercizi sulla lateralità, strumenti per favorire un’impugnatura corretta, schede di pregrafismo), in particolare la motricità fine, la coordinazione oculo-manuale e lo schema corporeo. Le attività proposte potranno essere realizzate in sessioni individuali con un solo bambino o in forma laboratoriale, coinvolgendo gruppetti di bambini in età prescolare. 

Contenuti del corso

  • Che cos’è la scrittura? Il modello neuropsicologico della scrittura
  • Le abilità che preparano il bambino all’apprendimento della scrittura
  • Lo scarabocchio
  • Il disegno
  • La coloritura
  • Attività corporee
  • L’impugnatura
  • Il pregrafismo

Destinatari

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti, genitori.

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Disabilità e inclusione nei servizi 0-6: metodologia e modalità operative

Nel modello bio-psico-sociale, proposto dall’ICF e adottato dalla Convenzione ONU, la disabilità è una condizione che emerge dall’incontro tra l’individuo e il suo contesto di vita e all’interno di questo quadro vengono poste in risalto le potenzialità e le abilità della persona, evidenziando al contempo la complessità e l’interdipendenza di numerosi fattori, in grado di facilitare o ostacolare una reale inclusione nei vari contesti di vita. Alla base di quest’ottica inclusiva troviamo riferimenti all’importanza di garantire alla persona con disabilità indipendenza, autonomia e libertà di scelta, consentendo in primis la fruizione di un’istruzione che favorisca il pieno sviluppo del potenziale umano e consenta una partecipazione attiva alla vita sociale. Avendo come orizzonte la creazione di un contesto realmente inclusivo, i servizi educativi hanno la responsabilità di rispondere in maniera efficace e adeguata ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, tenendo conto tra l’altro dei risultati delle ricerche scientifiche degli ultimi anni, che hanno ampiamente dimostrato come l’inclusione in età prescolare sia fondamentale per lo sviluppo delle abilità sociali dei bimbi disabili.

Obiettivi del corso

Lo scopo principale del corso è quello di fornire a responsabili e operatori dei servizi 0-6 degli spunti per ripensare alle proprie prassi e agli schemi comunicativi usuali in un’ottica inclusiva, dando massimo rilievo alla dimensione relazionale sia nella fase di progettazione che di realizzazione e valutazione dei processi educativi e pedagogici. Infatti e’ proprio nella relazione con gli adulti di riferimento e i coetanei che il bambino costruisce e sviluppa la propria identità. Particolare attenzione verrà riservata al rapporto con i famigliari del bambino, partendo dal presupposto che sovente il momento in cui la famiglia di un bambino disabile fa accesso ai servizi 0-3 coincide con la fase della diagnosi e della prima certificazione e dunque è strettamente intrecciata con la scoperta e successiva elaborazione della condizione di disabilità del piccolo.

Contenuti del corso

  • L’accoglienza di un bambino con disabilità e della sua famiglia
  • Verso una presa in carico globale
  • Il supporto genitoriale
  • L’inserimento personalizzato
  • L’educatore con rapporto individuale
  • Metodologie per la promozione di un contesto educativo inclusivo
  • Strategie per l’inclusione nei servizi educativi 0-6
  • Il rapporto tra servizi educativi e servizi sanitari

Destinatari

Responsabili e coordinatori dei servizi 0-6, educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti.

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti, genitori.

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Lo sviluppo dei prerequisiti degli apprendimenti. Screening precoce, metodologie e tecniche di potenziamento.

L’apprendimento è un processo multidimensionale, nel quale le caratteristiche individuali si sviluppano in interazione con l’ambiente, in un processo che evolve nel tempo e secondo traiettorie di sviluppo specifiche per ogni singolo individuo. Analogamente anche le funzioni cognitive seguono diverse fasi di sviluppo nei vari ambiti di competenza e all’interno di questo quadro teorico è possibile inscrivere l’eventualità di una difficoltà del bambino a rispondere alle richieste che gli vengono rivolte, che possono essere opportunamente valutate e potenziate prima dell’ingresso del bambino alla scuola primaria. 

Obiettivi del corso

Lo scopo del corso è quello di illustrare le caratteristiche dei prerequisiti degli apprendimenti, intesi come un insieme di competenze e abilità specifiche, che coinvolgono funzioni cognitive in concomitanza con aspetti attentivi, motori e motivazionali e che costiutiscono la base per la successiva strutturazione delle conoscenze e degli apprendimenti formali in età scolare. Verranno illustrate le principali modalità e strumenti di valutazione del livello di raggiungimento delle competenze in oggetto, per poi fornire ai partecipanti strategie e spunti operativi volti a potenziare eventuali abilità connotate da maggiori elementi di fragilità o criticità sia in setting individuali che di gruppo, con particolare attenzione all’identificazione degli obiettivi di intervento e alle procedure di verifica rispetto al raggiungimento degli stessi. 

Contenuti del corso

  • Perché è importante una valutazione dei prerequisiti degli apprendimenti?
  • Quando e con quali modalità è possibile effettuare una valutazione dei prerequisiti degli apprendimenti?
  • Prerequisiti della letto-scrittura: consapevolezza fonologica, discriminazione visiva e uditiva e coordinazione oculo-manuale
  • Prerequisiti delle competenze numeriche e del calcolo
  • Prerequisiti della scrittura e abilità visuo-percettive
  • Progettazione di laboratori per l’ultimo anno della scuola d’infanzia (lo schema corporeo, le abilità attentive, l’orientamento spazio-temporale)

Destinatari

Educatori, insegnanti, docenti di sostegno, psicologi e pedagogisti, genitori.

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